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Social media, colonna portante della comunicazione

Uno strumento che non può più essere trascurato. Basti pensare a quante persone usano i social network ogni giorno e per quanto tempo.


Uno strumento di comunicazione veloce, con un bacino ampissimo. I social media, all’interno delle strategie comunicative, sono uno strumento che non può più essere trascurato. Basti pensare a quante persone usano i social network ogni giorno (quasi tutti ne hanno almeno uno) e al tempo speso da ognuno di noi a fare ‘scrolling’ sulle bacheche delle diverse piattaforme nella ricerca di contenuti, spesso superando barriere geografiche e temporali.


Secondo il rapporto Digital 2024, pubblicato a febbraio 2024 dall’agenzia di comunicazione “We are social” in collaborazione con Meltwater, quasi 43 milioni di italiani (circa il 73% della popolazione) sono attivi sui social. Una persona in Italia passa in media cinque ore e 49 minuti al giorno connessa a Internet, di cui 1 ora e 48 minuti sui social, perché Facebook, Instagram, TikTok, X, LinkedIn, Youtube e gli altri rappresentano una chiave di accesso a un numero e a una varietà di informazioni inimmaginabile in passato.


Dalla loro funzione originaria, ovvero quella di connettere le persone, i social sono divenuti megafoni capaci di amplificare la comunicazione a tutto tondo. Utilizzati in modo massiccio dalle aziende per operazioni di marketing e comunicazione, se usati in maniera oculata possono essere fondamentali anche per realtà istituzionali e senza scopo di lucro che vogliano rafforzare le relazioni, incrementare la propria conoscenza fra il pubblico, veicolare i propri messaggi e le proprie attività e fare corretta informazione. Ovviamente seguendo le specificità di ciascun canale. Le varie piattaforme presentano infatti caratteristiche peculiari che attirano pubblici differenti e questo necessariamente influenza le modalità di comunicazione. I Baby Boomers (nati tra il 1946 e il 1964) ad esempio, che tendono ad avere un uso più limitato dei social media, uilizzano con più facilità piattaforme tradizionali come Facebook e LinkedIn. Sulla stessa linea la Generazione X, quella dei nati tra il 1965 e il 1980, che frequenta con moderazione i social (soprattutto Facebook e Twitter) e lo fa per avere accesso a notizie e informazioni.


Tutto cambia con le generazioni successive. I Millennials (nati tra il 1981 e il 1996), i cosiddetti “nativi digitali” spaziano tra diverse piattaforme, da Facebook a TikTok passando per Instagram e YouTube, dove trascorrono una quantità di tempo rilevante. Infine la Gen Z, quella dei nati a partire dal 1997 in poi, cresciuti a pane, Internet e social media. Instagram, Snapchat, TikTok e YouTube sono i loro canali preferiti: qui prevalgono contenuti visivi e video, immediati e diretti, e l’uso è prevalentemente a fini di intrattenimento.


I social media sono un mondo in evoluzione. Sempre facendo riferimento all’analisi di WeAreSocial, TikTok sembra essere il futuro: è la social media app su cui le persone trascorrono più tempo, con 32 ore e 12 minuti al mese sulla piattaforma. Un numero che si discosta molto dal resto: YouTube in seconda posizione conta 18 ore e 15 minuti, seguita da Facebook (16 ore e 37 minuti). Riuscire a coinvolgere pubblici differenti ed eterogenei come quelli dei vari social rende necessaria una programmazione oculata. In un mondo sempre più digitale ed iper connesso, adeguare la propria comunicazione è fondamentale per “arrivare” a chi sta al di là dello schermo.


Chiara Biagini

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